Il tema della neurodiversità è sempre più presente nelle nostre vite, ma non è sempre stato così. Per molto tempo, condizioni neurologiche come quelle dello spettro autistico (ASD), la dislessia, il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), tra le altre, sono state viste come sfide all’inclusione nel mercato del lavoro. Fortunatamente, sta aumentando la consapevolezza dell’importanza di quella che viene definita Diversità, Equità e Inclusione (D&I) in tutti gli spazi, anche nelle aziende.
Il dibattito sulla neurodiversità, in particolare, porta con sé prospettive e modi di pensare diversi, caratteristiche essenziali per operare in un settore complesso come quello sanitario. Ecco perché, nel 2019, abbiamo iniziato a collaborare con Specialisterne, un’organizzazione sociale focalizzata sull’offerta di formazione e occupazione per le persone autistiche, e abbiamo creato un programma di assunzione dedicato a questa categoria. Il viaggio non avrebbe potuto essere migliore: ha richiesto una attenta pianificazione da parte dell’azienda ma, in cambio, abbiamo appreso molto.
Abbiamo assunto due persone nello spettro autistico e ne abbiamo esternalizzato un’altra, che si è unita ai team delle operazioni aziendali, delle risorse umane e degli affari medici. Ma queste assunzioni rappresentano più di un semplice impiego. Quando riescono a entrare nel mondo del lavoro, le persone autistiche trovano un senso di appartenenza e acquisiscono autonomia. Secondo l’IBGE, l’85% dei brasiliani con diagnosi di autismo non ha un impiego, cioè più di otto persone autistiche su 10. Questo apre un orizzonte che abbraccia anche la famiglia e gli amici, che ne traggono beneficio direttamente o indirettamente.
Nel frattempo, quella della DE&I è diventata un’area strategica dell’azienda, rafforzando la nostra cultura inclusiva. Di conseguenza, oggi abbiamo leader e interi team formati per lavorare con diversi profili di professionisti, motivati dalla valorizzazione delle differenze e dal rispetto reciproco. Questa conoscenza ci permette di sperimentare e agire con empatia anche al di fuori dell’azienda, rendendoci persone migliori. Questi risultati ci hanno ispirato a lanciare un altro programma HR incentrato sulla DE&I.
Hikari no Michi, che in giapponese significa Sentiero della Luce, è stato lanciato nel maggio di quest’anno con l’assunzione di altri sei professionisti, due dei quali neurodivergenti e gli altri con disabilità visive o fisiche. I nuovi colleghi lavorano nelle aree di Oncologia, Neuroscienze, Facilities, Sales Intelligence, Etica e Compliance, e Affari Regolatori. Alla fine dell’anno fiscale 2023, questi dipendenti potranno cambiare area in base ai loro interessi e costruire un piano di carriera all’interno dell’azienda.
Pertanto, praticare l’inclusione attraverso l’occupabilità e l’azione affermativa è una delle opportunità che hanno le aziende per promuovere lo sviluppo collettivo e trasformare le comunità in cui operano, costruendo un futuro di uguaglianza per tutti.
Scritto da Eliane Pereira
Direttrice Esecutiva delle Risorse Umane di Takeda Brasil.
Articolo scritto per Canal Autismo: https://www.canalautismo.com.br/artigos/como-a-inclusao-de-pessoas-neurodivergentes-no-mercado-de-trabalho-pode-transformar-a-sociedade/