Curare il linguaggio, dedicare attenzione alle parole quando si tratta di inclusione è fondamentale, perché è attraverso le parole che costruiamo la realtà intorno a noi e diamo forma al nostro mondo interiore.
Con “In altre parole”, dizionario minimo di diversità, Fabrizio Acanfora, responsabile delle relazioni esterne e della comunicazione di Specialisterne Italia e attivista autistico, non vuole solo spiegare il significato letterale di alcuni termini, ma mostrare le conseguenze che il linguaggio ha sulla visione della diversità attraverso il suo significato emotivo e sociale.
Termini come “esclusione” o “uguaglianza”, vocaboli come “desiderio”, “aspirazione” o “autodeterminazione”, sono comuni a tutti gli esseri umani e particolarmente importanti per chi fa parte di una qualsiasi minoranza.
Partendo dalla neurodiversità, di cui l’autore, autistico, è profondo conoscitore e divulgatore, si esplorano così le parole che costellano tutto l’arcobaleno della diversità: culturale, religiosa, sessuale e di genere, o legata alla differente funzionalità fisica, neurologica e sensoriale.
Questo saggio, pubblicato da effequ, fornisce uno stimolo all’apertura, alla comprensione della diversità e di quanto essa sia indispensabile in una società evoluta, laddove la vera uguaglianza può avvenire esclusivamente attraverso il riconoscimento e la valorizzazione delle differenze e delle caratteristiche uniche di ciascun individuo, in un processo che vada oltre l’inclusione e che l’autore definisce come appunto una reale “convivenza delle differenze”.