Casa Batlló è la prima entità culturale al mondo che dispone di un team in cui la maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori sono neurodivergenti, grazie all’alleanza con Specialisterne e al suo impegno verso gli SDG e l’Agenda 2030.
La casa progettata dall’architetto Antoni Gaudí, famoso in tutto il mondo, ha riaperto i battenti nell’aprile 2021 completamente ristrutturata dopo la pandemia. Per la riapertura è stata proposta una nuova visita immersiva con intelligenza artificiale, realtà aumentata, tablet e audioguide, per aiutare il visitatore a vivere al meglio l’esperienza. Allo stesso tempo, è stata stabilita un’alleanza con Specialisterne per includere le persone neurodivergenti in diversi servizi legati alla cura dei visitatori.
Da Specialisterne, i candidati sono stati selezionati attraverso social network, professionisti o associazioni. Inoltre, il museo è gradualmente tornato alla sua normale attività, e ciò ha permesso ai candidati di essere adeguatamente formati nei diversi ruoli di Casa Batlló, nonché di mettere in pratica i compiti appresi in momenti senza visitatori o con un basso afflusso.
Inizialmente, dodici persone neurodivergenti sono state inserite in diverse aree del servizio visitatori come lo shop, la convalida dei biglietti o il ritiro delle audioguide. Oltre alla formazione iniziale, i lavoratori di Specialisterne di Casa Batlló hanno accesso a un coaching che li accompagna nel processo di interazione con il mondo del lavoro.
Questo progetto è stato una sfida per Specialisterne, poiché il settore museale è molto diverso dal settore informatico, nel quale Specialisterne aveva già 8 anni di esperienza e, inoltre, Casa Batlló registra un grande afflusso di visitatori e apre le sue porte 365 giorni all’anno.
Tuttavia, la prestazione del team, con il supporto di Specialisterne, è stata molto soddisfacente; abbiamo visto che i lavoratori neurodivergenti sono più puntuali, fanno meno assenze e hanno un minor turnover rispetto ai dipendenti neurotipici. Inoltre, il progetto a Casa Batlló ha permesso di sfatare alcuni miti sulle persone autistiche, come la convinzione di non poter lavorare a contatto con il pubblico o di non riuscire lavorare in gruppo.
Nelle parole di Sònia Yanguas, responsabile dell’area People di Specialisterne: “Il progetto neurodiversità che portiamo avanti con Casa Batlló non solo ci permette di rendere visibile l’autismo, ma va anche direttamente a demolire i miti ed eliminare i pregiudizi che altre organizzazioni potrebbero avere quando selezionano persone neurodivergenti nei loro team.
A due anni e mezzo da quell’inizio, le esigenze del servizio sono aumentate, includendo più persone autistiche nei diversi punti di servizio visitatori. Attualmente, 71 persone del team sono neurodivergenti, e ciò rappresenta più dell’80% dello staff del progetto di Casa Batlló è stato fornito da Specialisterne. I risultati, ad oggi, sono molto positivi, e si prevede di continuare su questa linea per crescere ancora in futuro.
In questo video, Casa Batlló ci apre le sue porte per mostrarci alcuni dei suoi luoghi più preziosi e conoscere le esperienze innovative preparate per i suoi visitatori.