Marta Tantiñá è consulente di Specialisterne e si dedica a quelli che lei definisce “compiti polivalenti”: gestisce database, traduce testi e interviste, corregge esercizi per studenti in formazione e introduce questionari SEPRA.
Ci racconta che grazie a Specialisterne ha potuto “mantenere un lavoro a lungo” e, inoltre, ha acquisito “stabilità, routine, indipendenza e più autonomia”. Tuttavia, Marta ha dovuto affrontare alcune difficoltà durante la sua fase formativa, e ha svolto diversi lavori fino ad arrivare a Specialisterne, dove finalmente ha trovato un team “molto coeso” che l’ha accolta “molto bene”, secondo le sue stesse parole. Oggi Marta Tantiñá ci racconta la sua storia.
Interesse per il turismo e la finanza
Dopo il liceo, Marta ha frequentato un corso professionale di Amministrazione e Finanza e successivamente uno in Accoglienza Turistica. Era molto interessata alla “gestione aziendale” e infatti ha ottenuto ottimi voti nelle materie relative a questo argomento. Eccelleva anche nelle attività relative alla documentazione o alla gestione di database di grandi dimensioni.
Per Marta il periodo formativo non è stato troppo complicato perché “è stato abastanza ripetitivo; andavo a lezione, facevo i compiti e tornavo a casa”, ma avvertiva un certo disagio quando si trattava di stabilire relazioni con i suoi compagni di clase. “Quando dovevo fare lavori di grupo avevo difficoltà perché interagivo poco con le persone, ed era più difficile lavorare in squadra se non avevo molti contatti con i colleghi”. Nonostante ciò, Marta è riuscita a completare i suoi studi e successivamente ha seguito un corso SOC (il SOC è il Servizio Catalano per l’Impiego, N.d.T.) relativo a questioni amministrative per completare il suo curriculum.
Primi passi nel mondo del lavoro
Nelle sue prime incursioni nell’ambiente lavorativo, Marta ha potuto mettere in pratica tutto ciò che aveva appreso nei vari corsi professionali. Dapprima ha svolto uno stage presso il Comune della sua città, dedicandosi a “creare fascicoli di documentazione, inserire dati e gestirli”.
In relazione alla sua specializzazione nel turismo, ha ottenuto uno stage presso l’Hotel Barceló Sants: “Prima mi hanno insegnato come inserire le prenotazioni individuali, e successivamente ho iniziato anche a gestire le prenotazioni per grandi gruppi di persone”. Infine, all’interno del Gruppo SIFU, ha lavorato in una reception: “Era come una specie di garitta, e io ero lì a gestire le entrate e le uscite delle persone”.
Arrivo a Specialisterne
Quando è arrivata a Specialisterne, Marta ha dovuto affrontare una serie di test, come tutti i lavoratori: «Ho fatto un test amministrativo che consisteva nella gestione dei clienti, e ci ho messo 15 o 20 minuti a inserire i dati, poi ho programmato un robot per fare un circuito”. Per Marta il supporto iniziale di Specialisterne è stato fondamentale per “continuare ad acquisire competenze socio-lavorative, per essere più indipendente e autonoma nello svolgimento dei compiti e per gestirmi meglio”. Successivamente, ha anche seguito un corso sull’elaborazione dei dati e sul software testing.
Prima di arrivare agli uffici di Sant Cugat, Marta ha lavorato a diversi progetti e con varie aziende accompagnata da Specialisterne. Tra tutti, ha voluto raccontarci del suo periodo in Everis: “Confrontavo i documenti con un programma chiamato AS 400. Poi ordinavo e archiviavo quei documenti in alcune scatole”. Marta ricorda con affetto le amicizie che ha stretto lì: “Ho ancora rapporti con le persone, parliamo e usciamo di tanto in tanto perché passiamo molto tempo insieme. Mi sono trovata molto bene lì, parte del gruppo”.
Tempo libero e tempo libero
Cosa ama fare Marta nel tempo libero? Racconta di avere hobby semplici, simili a quelli di tante altre persone, ma che le piacciono molto: “Mi piace fare una passeggiata, guardare film comici al cinema o scrivere. Inoltre, adoro la serie “Com si fos ahir” (dal catalano “Come se fosse ieri”, N.d.T.), di TV3. Nei fine settimana, se posso, scappo a Barcellona per incontrare amici di lì, perché abito a Caldes de Montbui e li vedo poco”.
Infine spiega di essere in un coro della sua città: “È molto divertente. Il direttore ha sempre molte idee e progetti su cose da poter fare in modo solidale e questo è divertente per tutti noi”.